Analisi di sostenibilità: troppo complesso? Ecco come semplificarla

Prodotti 23 Luglio 2024

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un elemento centrale nella valutazione delle performance aziendali nel settore finanziario. Nonostante la mancanza di parametri standardizzati e universalmente accettati – anche se si sta andando chiaramente in quella direzione – molte organizzazioni hanno approfittato di questa lacuna normativa per soddisfare la crescente domanda di valutazioni di sostenibilità, spesso senza una reale competenza.

Se orientarsi nel labirinto del mercato è complicato, l’offerta spesso poi si traduce in sistemi di valutazione lunghi e macchinosi, basati su dichiarazioni raccolte tramite questionari interminabili.

Da oggi però esiste un’alternativa che automatizza il processo di raccolta dati e la valutazione della sostenibilità aziendale.

Valutare la sostenibilità con un sistema automatizzato: l’ESG Automated di modefinance

Adottando un approccio rating-based, modefinance propone l’ESG Automated, un modello di scoring ESG automatizzato e modulare progettato per soddisfare le esigenze del settore finanziario e aziendale. ESG Automated utilizza informazioni reperibili automaticamente da database interni e di terze parti, eliminando la necessità di compilare questionari lunghi e complessi. Integrato nella piattaforma brevettata Tigran, il modello può anche essere accessibile tramite API, e può essere integrato senza sforzo nei sistemi informativi già in uso al cliente.

La valutazione finale è suddivisa in tre pilastri della sostenibilità: E (ambientale), S (sociale) e G (governativo), ciascuno valutato su una scala da S1 a S7. Questo approccio modulare permette di ottenere modelli verticalizzati sui singoli pillar o combinazioni di questi, offrendo soluzioni su misura in base alle esigenze specifiche del cliente.

Come viene effettuata la valutazione della sostenibilità ambientale

Per l’analisi del pilastro ambientale (pillar E), modefinance adotta un metodo automatizzato che valuta due sotto-pillar:

  1. Esposizione dell’impresa al rischio fisico: misura l’esposizione delle unità locali dell’azienda (come i siti di produzione e stoccaggio) a 9 tipologie di eventi di rischio fisico (mareggiate, eruzioni, incendi, ecc.). Per approfondire la tematica del rischio fisico, leggete questo articolo;

2. Mitigazione del cambiamento climatico: esamina l’adozione delle certificazioni

  • ISO 14001: Standard internazionale per un sistema di gestione ambientale, mirato a migliorare le prestazioni ambientali e garantire la conformità normativa; 
  • ISO 50001: Standard internazionale per un sistema di gestione dell’energia, volto a migliorare l’efficienza energetica e ridurre il consumo di energia.

La presenza o meno di tali certificazioni, come di tutti gli altri KPI non è semplicemente valutata con un punteggio binario (Sì/No), ma attraverso un benchmark di riferimento che considera la rilevanza della norma per il settore considerato. Ad esempio, la mancanza della ISO 50001 in un’azienda del settore tecnologico viene valutata diversamente rispetto a un’azienda energivora.

La valutazione ambientale finale associata all’azienda è il risultato di una media tra l’esposizione al rischio fisico, derivante da fenomeni naturali imprevedibili sulle quali le aziende hanno un limitato controllo e responsabilità, e le azioni di mitigazione al cambiamento climatico, misurate attraverso l’adozione di specifici standard internazionali.

Come viene valutata la responsabilità sociale dell’impresa

Quando parliamo del pillar S, ci riferiamo all’adozione da parte dell’impresa di politiche sociali volte a migliorare il benessere della comunità di lavoro. La valutazione si basa su due aree tematiche, ciascuna con i propri KPI:

  1. Dipendenti:

  • Spesa media per dipendente: rappresenta la spesa media effettuata dall’azienda su ciascun dipendente in termini di salario, formazione e benefit. Questo dato viene valutato utilizzando benchmark statistici basati sull’analisi di dati pubblici delle società italiane negli ultimi dieci anni;

  • Turnover del personale: misura il numero di dipendenti che hanno lasciato l’azienda nell’ultimo anno. Il dato viene comparato tra l’anno attuale e quello precedente, basandosi sullo storico presente in visura;
  • Adozione del sistema di gestione ISO 45001: Standard internazionale per i sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (OH&S). Fornisce un framework per migliorare la sicurezza dei lavoratori, ridurre i rischi sul posto di lavoro e creare condizioni di lavoro più sicure e salubri;
  • Presenza della Certificazione di parità di genere (PDR 125/2022): certifica l’adesione dell’impresa alla linea guida italiana per l’implementazione di politiche di parità di genere nelle organizzazioni, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusione.

2. Supply chain:

  • Indice di responsabilità di filiera: è un indice sviluppato internamente da modefinance, che valuta la gestione dei flussi di cassa all’interno della catena di approvvigionamento, misurando la differenza tra il tempo medio di incasso – DSO (il tempo medio impiegato per ricevere i pagamenti dai clienti) e il tempo medio di pagamento – DPO (il tempo medio impiegato per pagare i fornitori);
  • Adozione del sistema di gestione ISO 28000: Standard internazionale per la sicurezza della supply chain e dell’ambiente operativo delle organizzazioni.

Tutti i KPI sono valutati utilizzando benchmark specifici, considerando fattori come la regione geografica, il settore EFRAG, il NACE e la dimensione aziendale.

La valutazione della governance aziendale

La Governance tradizionalmente è il pilastro più affine al mondo del rating finanziario, ed è proprio per questo che, all’interno del modello ESG, è quello più ricco di KPI, basandosi inoltre su molte informazioni pubbliche reperibili tramite le visure.

Il modello della Governance è strutturato in 3 aree di valutazione:


Struttura della Governance

Valuta la struttura aziendale sulla base dei seguenti punti:

  1. Presenza di un organo di revisione esterno;
  2. Presenza di un organo di controllo;
  3. Numero dei membri del CdA;
  4. Numero di amministratori con quote/azioni;
  5. Presenza di figure ausiliarie;
  6. Percentuale di donne nel CdA;
  7. Età media dei membri del Consiglio di amministrazione.


Responsabilità della Governance

Valuta l’adozione dell’impresa di politiche responsabili, tramite la verifica della presenza delle seguenti certificazioni:

  1. Rating di legalità: attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) alle imprese che rispettano elevati standard di legalità e trasparenza;
  2. Certificazione ISO 9001: Riguarda i sistemi di gestione della qualità. Assicura che un’impresa segua standard internazionali per garantire la qualità dei suoi prodotti e servizi, migliorando così la soddisfazione del cliente. Questa ISO ha una visione olistica delle varie aree tematiche e strategie aziendali.


Analisi della materialità, coinvolgimento degli stakeholder e strategia CSR

Valuta la responsabilità sociale e ambientale dell’impresa, tramite la verifica della presenza delle seguenti certificazioni:

  1. ISO 37000: specifica per i sistemi di gestione anticorruzione. Indica che l’impresa ha implementato un sistema di gestione che aiuta a prevenire, individuare e affrontare la corruzione;
  2. ISO 27000: Riguarda i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni. Assicura che l’impresa gestisca la sicurezza delle informazioni in modo da garantire la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati.

Le risposte sono ponderate in base alla forma legale, il NACE e la classe di fatturato. Questo approccio assicura che le valutazioni siano sempre accurate e rilevanti per ogni contesto specifico.

Dalla valutazione dei pilastri ESG al punteggio di sostenibilità finale

Il modello ESG Automated restituisce un risultato finale ottenuto mediando i risulati dei pilatri E, S e G. È inoltre possibile visualizzare la valutazione per ogni area tematica riferita ai singoli pilastri E, S e G al fine di avere un quadro completo della sostenibilità dell’azienda evidenziando punti di forza e debolezza

Per riassumere, il modello ESG Automated offre una valutazione automatizzata e real-time dei tre pillar ESG basata su una vasta quantità di dati gestiti da modefinance come Fintech. Nell’analisi di sostenibilità, ciascun’azienda viene inserita all’interno di un benchmark di riferimento sono standard di confronto in modo da valutarne le performance ESG rispetto alla media del settore o ad altri criteri specifici. Questo approccio differenzia modefinance dagli altri enti poiché non si limita a un semplice punteggio, ma inserisce la valutazione all’interno di un contesto più ampio e tecnologicamente avanzato. La valutazione ESG è automatizzata e si basa su fonti pubbliche, eliminando la necessità di intervento umano. Di conseguenza, l’automazione completa del processo di analisi aggiunge un ulteriore valore significativo, permettendo di evitare i tradizionali questionari ESG e fornendo una prima valutazione accurata e immediata.

Il modello può essere applicato separatamente a ciascun pillar, offrendo flessibilità alle aziende. Le banche, che devono – e dovranno farlo sempre di più – integrare le strategie ESG nelle loro decisioni di investimento e finanziamento, possono utilizzare questo modello per valutare la sostenibilità dei loro portafogli e offrire condizioni di credito migliori basate su criteri ESG. Oltre alle banche, anche le aziende con molti fornitori possono beneficiare del modello Automated, ottenendo una visione dettagliata delle metriche di sostenibilità dei loro fornitori. Il modello ESG Automated di modefinance è quindi uno strumento indispensabile per chiunque desideri integrare criteri ESG nelle proprie strategie aziendali, trasformando l’analisi della sostenibilità in un processo semplice e immediato