È uscito l’annuale Report on CRA Market Share Calculation, il report redatto dall’European Securities and Markets Authority che fornisce informazioni sulle quote di mercato detenute delle Agenzie di Rating europee, con le relative variazioni su base annua.
Informazione trascurabile? Non proprio.
Uno degli obiettivi principali della CRA Regulation è quello di “aumentare la concorrenza nei mercati del rating”.
Per incoraggiare il ricorso alle agenzie di rating più piccole, il regolamento prevede che gli emittenti e le terze parti correlate che intendano dotarsi di due o più rating dovrebbero considerare la nomina di almeno un’agenzia con una quota di mercato inferiore al 10%.
La norma riguarda sia gli emittenti, ossia qualsiasi persona giuridica che offra o intenda offrire strumenti finanziari - tipicamente banche e Stati, ma anche società, comprese le piccole e medie imprese che emettono minibond - ma anche alle terze parti collegate, ovvero qualunque soggetto interagisca con l'agenzia di rating per conto dell'entità valutata, inclusa qualsiasi persona direttamente o indirettamente collegata a quest’ultima da un legame di controllo.
Ne consegue che il Report on CRA Market Share Calculation fornisce informazioni necessarie indispensabili a chiunque si affacci sul mercato del rating.
Quote, attività e crescita: i numeri di modefinance
Delle 23 agenzie di rating autorizzate a operare a livello europeo, solo 3 detengono una quota di mercato superiore al 10%. Sono le tre big Moody’s, Fitch e Standards & Poors.
Tutte le altre detengono una quota di mercato compresa tra lo 0,01% e l’1,3%.
Nel 2022 soltanto 6 agenzie in tutta Europa hanno aumentato la propria quota di mercato, inclusa modefinance, (l’unica italiana) che ad oggi detiene lo 0.42% ed è salita alla 10 posizione.
Nel 2022 modefinance ha infatti registrato una crescita del +36,6% nell’emissione di rating corporate pubblici e privati e si è confermata primo player italiano per rating legati all’emissione di bond e minibond.
Ma non solo.
Oltre all’attività di rating sulle corporate, nel 2022 modefinance ha ampliato la propria attività all’emissione di rating su strumenti finanziari con 16 rating privati. Per il 2023 è prevista una crescita delle emissioni.
Il futuro è sostenibilità: i rating ESG
Nel calcolare la quota di mercato delle Agenzie di Rating, l’ESMA non considera i rating ESG, vale a dire i rating di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
O quantomeno, non ancora.
Lo scorso 28 novembre il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, che obbliga le grandi imprese e le PMI quotate a fornire informazioni dettagliati sulle tematiche di sostenibilità. ESMA ha rilevato che ad oggi sono ben 59 i fornitori di rating ESG attivi sul mercato europeo ed è all’opera nella definizione di tutele normative per questo mercato.
modefinance si è mossa in anticipo ed è parte di numerose iniziative volte alla definizione di modelli standard di valutazione, prime fra tutti il progetto TranspArEEnS (Mainstream Transparent Assessment of Energy Efficiency In Environmental Social Governance Ratings) e il progetto RIBES (Return of Investments for Building Energy Efficiency Solutions). È con l’ausilio di questi progetti e dell’EU Taxonomy che modefinance ha potuto sviluppare un quadro quantitativo e qualitativo per una raccolta dati standardizzata e, di conseguenza, definire i principali KPI (Key Performance Indicators) per la valutazione ESG. Gli analisti finanziari di modefinance hanno sviluppato e testato una metodologia proprietaria, che si traduce inuna modellistica avanzata che permette di condurre un’indagine estesa dei tre pilastri partendo da risultati metodologici e statistici e che ha portato nel 2022 all'emissione di 20 rating ESG.